Costa Smeralda (un'isola nell'isola)

La storia e la leggenda della Costa Smeralda, raccontate in questo film da una voce fuori campo, rendono meno sconvolgente l'impatto urbanistico e turistico di questa zona che ha subito una trasformazione senza precedenti. Il mondo rurale è stato trasformato in senso capitalistico, i terreni barattati per pochi soldi, gli isolotti venduti ai migliori offerenti lasciando spazio alle violente fasi di costruzione dei nuovi villaggi. La Costa Smeralda diventò così il luogo rinomato per il turismo europeo e abbandonò le origini rurali. Il tono aspro e critico della voce narrante accompagna le immagini che mostrano la Costa Smeralda soprattutto da un punto di vista architettonico-urbanistico. La costruzione selvaggia di alberghi, ville sfarzose e nuovi porti deturpano anno dopo anno l'ambiente circostante. Nasce una nuova visione di natura, quella artificiale, che ripropone il nuovo come se appartenesse al passato, che cerca nell'estetica e nell'equilibrio stilistico la naturalezza del paesaggio. Un viaggio per gli hotel più rinomati della zona permette di studiare e scoprire i misteri e le bellezze artificiali dell'Hotel Cala di Volpe e dell'Hotel Pitrizza - immancabilmente paragonati agli umili ma veri ovili dei pastori. Emerge una visione desolata e senza consistenza. La Costa Smeralda è un luogo senza storia! Com'è senza storia il fulcro di questo regno dello sfarzo, Porto Cervo, che conclude il documentario senza dimenticare quanto un turismo di questo tipo non solo crei distacco con l'entroterra sardo ma allo stesso tempo non ne apporti alcun beneficio.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda