I candelieri (anima di una cittą)

Il 14 agosto di ogni anno, Sassari rivela parte della sua anima, onorando e ringraziando la Vergine Assunta con la processione dei candelieri. La città si sveglia al suono dei tamburini, proveniente dal centro storico, dove i balconi sono addobbati con le bandiere e gli stendardi della città e i bambini, continuatori della tradizione, costruiscono i loro piccoli candelieri. La voce narrante illustra il rito della vestizione dei candelieri e narra la storia e il significato degli ex voto. Quando nel 1383 Pisa fu investita dalla peste, i pisani residenti a Sassari portarono ceri in offerta alla Vergine Assunta nella Chiesa di Santa Maria di Betlem. I ceri di cera furono, in seguito, sostituiti da altri in legno, che rendevano più duratura e importante l'offerta. I grossi candelieri in legno simboleggiano gli antichi ceri che venivano offerti alla Vergine Assunta, come ringraziamento per aver salvato la città dalla peste. Durante la processione, gli uomini dei Gremi portano i ceri in spalla, disegnando delle coreografie come se ballassero. Durante la manifestazione, avviene l'incontro tra i rappresentanti del Comune e gli obrieri del Gremio più antico dei massai, in cui si realizza il passaggio delle consegne dall'obriere uscente al successore. Il sindaco, uscendo dal palazzo, si sottopone al giudizio della gente, che applaudirà o fischierà. Le note di Deus ti salvet Maria, cantata da Maria Carta, accompagnano l'ingresso nella Chiesa di Santa Maria di Betlem, dove i ceri sosteranno per sette giorni.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Societą Umanitaria - Cineteca Sarda