Appunti sulla Sardegna

Il film schizza alcuni tratti fondamentali della Sardegna secondo Mario Carbone. E' un viaggio attraverso le bellezze naturalistiche, la storia e le tradizioni dell'isola, caratterizzata dalla presenza costante del mare e delle pietre. La Sardegna deve trovare uno sviluppo economico e sociale, nel totale rispetto dell'ambiente e della sua cultura. Il film denuncia gli interessi finanziari che muovono le intense campagne pubblicitarie tese a mostrare la Sardegna come un paradiso, con la finalità di svendere il patrimonio dell'isola. La Sardegna corre il rischio di perdere la propria millenaria identità e di confondersi con tutte le altre merci di consumo. La vera cultura di un popolo è data dal rapporto reciproco tra storia e presente. Le immagini mostrano le pareti di roccia dall'aspetto fantasioso, presso Arzachena, nel nord Sardegna; una di queste, la roccia dell'orso, è diventata il simbolo di quel territorio. Nella costa orientale le rocce sono a picco sul mare, creando tante grotte, quali la grotta del Bue Marino, dall'interesse speleologico e archeologico. La modernità vede la scomparsa della figura e della cultura del pastore. A Orgosolo la voglia di nuovo sta portando al positivo superamento della criminalità e i murales presenti nel paese sono il simbolo più evidente di questo riscatto. Le figure prive di retorica trattano temi di vita passata e recente, denunciano le ingiustizie. L'artigianato della Sardegna ha un carattere esclusivo, vediamo donne al telaio, altre intente a lavorare il macramè. Sono molte le feste caratterizzate da riti e costumi antichissimi, tra cui la Sartiglia di Oristano, l'antica giostra equestre d'epoca giudicale. Dai significati profondi è il carnevale di Mamoiada, con le maschere de sos mamutones e sos issocadores che rappresenterebbero la rievocazione della guerra con i moros o lo sbarco delle genti africane che Genserico mandò in Sardegna. Il documentario si sofferma sulla spiegazione del ballo tondo, la danza antichissima, dal movimento meccanico che risale all'epoca nuragica, così in contrasto con le manifestazioni orgiastiche dei popoli primitivi. Il corpo dei ballerini è fermo, i ballerini muovono solo i piedi.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda