Sa die de sa Sardigna 2004

Il film documenta le celebrazioni tenutesi per Sa die de sa Sardigna del 2004. Con l'apporto di momenti della manifestazione della rievocazione della rivolta dei sardi contro i piemontesi, foto antiche, immagini dell'isola e in particolare di Cagliari. Verso la fine del millesettecento, un forte sentimento autonomistico spinge i sardi a chiedere il ripristino di antichi privilegi del regno caduti in disuso. Il governo sabaudo non accoglie le richieste. Il 28 aprile 1794 si accende la rivolta. All'arresto di Cabras e Pintor, i cagliaritani insorgono. Qualche giorno più tardi, i piemontesi e il vicerè sono costretti ad imbarcarsi e a lasciare l'isola. La Regione Sarda, dal 1993, ha deciso di ricordare tali eventi, celebrando il 28 aprile di ogni anno, sa die de sa Sardigna. Nel 2004 la Giunta regionale ha dedicato alla Brigata Sassari, col moto Fortza Paris Fortza'e Paghe, le celebrazioni del 28 aprile. Le celebrazione in onore della Brigata Sassari si svolgono a Cagliari, nella via Roma, e a Sassari, in Piazza D'Italia. Il 28 aprile 2004 si è inaugurata la mostra "I Diavoli Rossi" La Brigata Sassari nella Grande Guerra, al Ghetto degli Ebrei di Cagliari. Il documentario propone alcuni passaggi del film "Trincee" di Davide Mocci, che narra la storia della Brigata Sassari nella prima guerra mondiale e del Generale Giuseppe Musinu, a cui La Nuova Piccola Compagnia di Alghero ha dedicato un corto "Sa Rocca Thiesina". In alcuni passaggi del film in bianco e nero, in sardo con sottotitoli in italiano, ci sono s'atitu e il ballo sardo. Il Generale Giuseppe Musinu descrive in lingua sarda logudorese il vero significato della guerra: morte e distruzione. Nel parco di Monte Claro Cagliari, si svolge l'allestimento e le prove: i fanti giocano a s'istrumpa e a sa morra, ballano il ballo sardo. Proiezione cd rom Emilio Lussu. L'ultima e più ampia parte del dvd è dedicata alla rappresentazione dell'opera "Bachisio Spanu l'epopea di un contadino sardo alla guerra." in lingua sarda.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda