La Sartiglia

Il film è un racconto per immagini e offre una chiave d'interpretazione storica e antropologica della Sartiglia attraverso la lettura, che funge quasi da cronaca, del manoscritto del Canonico Spano. Il documento, risalente al 1859, è uno dei più antichi scritti sulla Sartiglia, insieme agli scritti più frammentari di Vittorio Angius e Giuseppe Maria Carta. Il film inframmezza alle interviste e alla lettura del manoscritto, suggestive immagini della manifestazione, con gli incisi di antropologi e studiosi, tesi a cogliere il carattere di rito arcaico della Sartiglia. Le affascinanti discese alla stella e le pariglie sono prive di commento, lo spettatore, può così concentrarsi solo sulla bellezza dell'animale, sulla prodezza del cavaliere, sulla suggestione che creano i colori e le fogge dei costumi. Su Componidori è il personaggio chiave, nel suo alone magico riunisce l'elemento maschile e femminile, una volta vestito dalle massaieddas non deve più toccare terra, altrimenti perderebbe la magia che le donne gli trasmettono, deve dimostrare la sua abilità a fecondare la Madre Terra infilzando la stella. Secondo Cerchi, nella sua maschera sono rappresentate tutte "le facies" del popolo sardo.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda