San Costantino

Nella Sardegna centrale, non lontano dal lago artificiale del fiume Tirso, di cui vengono mostrate le immagini, su una collina vicina al paese di Sedilo (OR) sorge la chiesa dedicata a San Costantino imperatore. Aperto ogni anno ai primi di luglio, l'edificio sacro accoglie fedeli provenienti da tutta l'Isola. Come asserisce la voce del commentatore, ciò che distingue questa dalle altre feste campestri sarde è il carattere d'"eccezionalità". Essa, infatti, è una festa dedicata ad un personaggio importante per la storia temporale della Chiesa, ma di cui le autorità ecclesiastiche non riconoscono la santità, limitandosi ad accettare le manifestazioni religiose d'ispirazione popolare. La festa, inoltre, si esprime attraverso una tradizione particolare, detta Ardia. Questa è solo apparentemente una corsa di cavalli, giacché acquista le sembianze di una vera e propria "rappresentazione scenica", che esprime la volontà di ricordare un momento storico del quale Costantino fu protagonista. Mentre le immagini dell'Ardia scorrono, la voce fuori campo descrive dettagliatamente la manifestazione equestre, a partire dal momento in cui i cavalieri si dispongono sulla collina di fronte alla chiesa. La prima fila è costituita dagli uomini col vessillo. Essi, probabilmente, rappresentano Costantino e i suoi generali. In seconda fila, altri cavalieri con in mano lo stendardo, forse raffiguranti la guardia dell'imperatore (da cui la parola Ardia). Seguono altri uomini a cavallo i quali non portano la bandiera. Essi sono l'esercito di Massenzio. La partenza avviene all'improvviso ed è "decisa dal vessillifero di testa". Sotto il rumore degli spari, la corsa dalla collina vuole simboleggiare la discesa di Costantino in Italia attraverso le Alpi. I cavalieri, poi, infilano una delle due porte all'ingresso del sagrato. In questo gli studiosi trovano un'evidente allusione alla battaglia del Ponte Milvio, in seguito alla quale Costantino entrò a Roma da vincitore. Il gruppo, giunto vicino alla chiesa, non sosta subito di fronte ad essa, ma vi gira attorno. Contemporaneamente, in uno spiazzo posto più in basso, diversi pellegrini si muovono in un andirivieni vicino ad una croce. Essi sciolgono un voto. Vi è in questo rituale una chiara allusione allo stato d'incertezza in cui viveva l'intera cristianità ai tempi di Costantino. Intanto, dopo aver fatto atto di devozione, il gruppo a cavallo compie sette giri intorno all'edificio sacro. Dopodiché si dirige verso la croce, dove i pellegrini hanno in precedenza sciolto i loro voti. Segue la cavalcata finale, conclusione dell'Ardia.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda