Perda Liana

Il documentario presenta un profilo ambientale dell'isola, specialmente in riferimento al manto boschivo, le sue caratteristiche orografiche e geologiche, senza trascurarne aspetti specifici di flora e fauna, e un quadro delle attività di sfruttamento delle risorse ambientali. Non sempre le immagini illustrano i commenti della voce fuori campo, che perciò si riferisce ad ambienti che on sempre trovano riscontro in ciò che presenta il filmato. Rispetto alle descrizioni fornite da Giovanni Antonio Fara prima e da Alberto La Marmora poi, il manto boschivo risulta già ridimensionato nei primi del '900, anni in cui si avviano i primi programmi di rimboschimento, prima con piante indigene come il leccio, la sughera e i pini nelle fasce costiere, poi con piante tropicali a crescita rapida. Mentre scorrono le immagini delle aree boschive, la voce sottolinea come il problema della tutela della loro tutela sia compromesso in modo non trascurabile dal problema degli incendi. Un aspetto fondamentale di ogni ecosistema è l'acqua, e l'isola non ne è ricchissima. L'irregolarità delle piogge e la scarsa distribuzione dell'acqua comporta l'esigenza di una corretta e razionale gestione delle risorse idriche, in modo da garantirne la distribuzione in tutto il territorio, e diversificarne lo sfruttamento. Perciò in relazione ai più importanti corsi d'acqua si è provveduto a realizzare importanti bacini di raccolta; l'Omodeo per il Tirso, Coghinas, Flumendosa e Cedrono per i fiumi omonimi. Alle immagini dei corsi d'acqua seguono quelle dell'estrazione e lavorazione del granito, dello scortecciamento del sughero e della lavorazione del legno. Tutte importanti risorse naturali, ma il cui sfruttamento deve essere regolato per alterare l'equilibrio naturale e portare al loro rapido e, per quanto riguarda il granito, irreversibile esaurimento. Altre considerazioni riguardano il diversificato profilo orografico dell'isola, alle quali però non si accompagnano le immagini adeguate. Infine lo sfruttamento residuo delle acque delle sorgenti con l'allevamento delle trote.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda