Karales. Un'antica cittą marittima nel cuore del Mediterraneo

Dalle parole del poeta Claudiano si descrive la bellezza e la ricchezza della florida città di Karales segnata da attività commerciali e marittime. La voce narrante -arricchita da immagini virtuali, riproduzioni e riprese dei luoghi storici ancora visibili- ripercorre la storia dell'antica città dall'epoca fenicio-punica sino al tramonto dell'impero romano. L'opera di urbanizzazione avviata dai romani, visibile grazie alle numerose reti stradali, ai ponti e agli acquedotti, si spinse sino alle città di Sulci e Nora, arrivando all'interno Sardegna, ma trovando il suo punto di forza soprattutto a Karales, che fu la capitale della provincia. La sede del foro romano -nell'antica pizza del Carmine-, il tempio dedicato forse a Venere dietro il Palazzo delle Poste e i ruderi rinvenuti sotto il trafficato Largo Carlo Felice mostrano il complesso urbanistico avviato dai romani. La ricostruzione delle domus dei cittadini cagliaritani -attraverso immagini virtuali -, le immagini dell'antico anfiteatro romano -con le scale scavate nella roccia e fabbricate ad arte, le carceres destinate alle fiere, gli accessi all'arena per gli animali feroci e le camere mortuarie-, e la Chiesa di sant'Eulalia -con le rovine trovate al di sotto che si articolano in una strada lastricata che prima conduceva all'antico porto- fanno assaporare la quotidianità e la vita di quel periodo. La tranquillità dell'antica città veniva assicurata grazie alla macchina da guerra di Roma, il cui esercito era composto da ausiliari sardi -vari epigrafi ne attestano l'esistenza- mentre le numerose necropoli -che sorgevano a Sant'Avendrace e Tuvixeddu- ricordano il fascino e il mistero per il culto dei morti che con il sepolcro della Grotta della Vipera fa rivivere l'antica leggenda dei due innamorati. Altri esempi dell'arte romana sono riportati con le immagini riprese dalla collina di Bonaria -dove sono conservate diverse tipologie tombali- e la basilica di san Saturno che insieme al paesaggio marittimo conduce al finale del suggestivo documentario.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Societą Umanitaria - Cineteca Sarda