Il Gobbo

Le inquadrature sui dettagli di una stanza in disordine danno inizio al cortometraggio: una carta geografica, un letto di ferro, abiti. Un uomo su una sedia a rotelle lava alcune posate. La sua padrona di casa, bussata la porta, reclama l'affitto. Segue il veloce passaggio alle riprese esterne. Solo adesso è possibile vedere il volto dell'uomo in carrozzina, un gobbo invalido agli arti inferiori, che si aggira abilmente nelle strade di una città, cantando canzoni accompagnate dalla musica di un registratore, montato al lato del mezzo che gli permette di muoversi. Il protagonista della fiction, allungando una rete da pesca, chiede ricompense in cambio delle esibizioni canore. Una ragazza, seduta nel tavolino di un bar all'aperto, vuole sapere di più sulle sue canzoni. Il gobbo racconta le sue esperienze musicali, i viaggi e infine il tragico incidente che lo ha costretto all'immobilità. L'uomo si allontana dirigendosi al mercatino. La giornata lavorativa prosegue. Giunta l'ora di pranzo, conta i guadagni della mattinata. Dopo aver mangiato il cibo che gli è stato dato dal proprietario di un locale, l'uomo ricomincia a girovagare e quindi a cantare. Nel peregrinare fa conoscenza con una bella giovane olandese, alla quale racconta i viaggi d'una volta, nei mari del Nord. La ragazza, nell'andar via, perde una cartolina. Il gobbo, presala, si apparta e, contati di nuovo tutti i guadagni del giorno, la legge: vi è scritto il numero di telefono della giovane. Con lei danza sognando ad occhi aperti. Improvvisamente, un ragazzo gli strappa dalle mani tutti i soldi. Il gobbo, alzatosi dalla carrozzina lo insegue di corsa. Rotolato per terra, dalla gobba perde un malloppo di denaro. Voltatosi, vede la macchina per le pulizie delle strade ingoiare tutti i suoi soldi.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda