Cinesica 2: Barbagia

Il film è introdotto dalla seguente didascalia: «Un sistema cinesico è un insieme di vocaboli del corpo, condiviso e socializzato tradizionalmente. Individuarlo significa esaminare i gesti, gli atteggiamenti, le posture, i segmenti, condivisi da una base di persone con una base culturale ed economica sufficientemente omogenea. Al fine di individuare un microsistema cinesico, cioè un universo "limitato" di vocaboli del corpo, abbiamo sperimentato una ricerca cinematografica, in una zona particolare della Sardegna - la Barbagia - tradizionalmente chiusa e conservatrice». Le diverse parti in cui si struttura la pellicola mostrano per l'appunto una serie di gesti che vengono considerati tipici: braccia conserte, braccia a conca, posizione seduta e accovacciata, e una serie di posizioni del tronco (di cui è evidenziata la fissità) e delle braccia. I gesti vengono scomposti e analizzati con una serie di fermo immagine e didascalie che danno un taglio decisamente scientifico alla narrazione. L'occasione per il film è data da una festa in campagna, durante la quale le telecamere indugiano sui vari aspetti dei riti e delle tradizioni di un paese della Barbagia di cui peraltro si tace il nome. Tra le immagini più significative, la morra giocata a coppie e "sa impedduzzadura", consistente nel rivestire un agnellino della pelle di un altro agnellino morto, allo scopo di farlo riconoscere come proprio, e quindi di allattarlo, da parte della madre dell'agnellino morto. Le donne e gli uomini intervistati parlano in sardo, gli aneddoti raccontati spaziano dei ricordi di altre feste religiose, ad aneddoti più licenziosi come la barzelletta del "salto del leone".

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda