Volo sul passato
Alle origini, la Sardegna, nata nell'infanzia del mondo, non era un'isola, ma un lembo del continente denominato Tirrenide, scomparso durante l'Era Terziaria. Le coste sarde, mostrate nel video, sono, come afferma la voce fuori campo, particolarmente tormentate. Anche le montagne hanno un aspetto ruvido e selvaggio. I boschi sono popolati di mufloni e cinghiali e i fiumi hanno un percorso difficile. Oggi in tutto il mondo si parla della Sardegna, molti sono coloro che esprimono il desiderio di conoscerla, come i due giovani che vengono seguiti dalle telecamere del documentario nel loro percorso attraverso la storia dell'isola. La prima tappa del loro viaggio è il Museo Archeologico di Cagliari, che mostra, con i suoi reperti, la successione delle civiltà che hanno popolato la Sardegna, dal periodo primitivo a quello romano. All'interno del museo, le prime immagini vengono dedicate alla Mater Mediterranea, simbolo di una natura fertile. I bronzetti, ripresi nelle sequenze, sono la testimonianza della pietà religiosa del popolo nuragico, il quale, probabilmente, ebbe una vocazione per la navigazione, come testimoniano le diverse navicelle (forse ex-voto di marinai) rinvenute tra i reperti. Tra le presenze esterne in Sardegna, spiccano i fenici, dei quali viene mostrata un'iscrizione rinvenuta a Nora. Alla civiltà fenicia seguì quella cartaginese, di cui la statua del dio Bes e della più temuta Tanit, che esigeva dai fedeli sacrifici umani, vengono riprese dalle inquadrature. Molti i monili di fattura punica rinvenuti nell'isola. Dopo i cartaginesi, essa fu colonizzata dai romani, la cui testimonianza più imponente è l'anfiteatro, scavato in un colle cagliaritano. I due turisti, lasciata Cagliari, si dirigono a nord. Ad Alghero, nelle viscere del Capo Caccia, si trovano le Grotte di Nettuno, nella zona più interna delle quali, si aprono degli ambulacri, che costituirono un rifugio per l'uomo preistorico. Questo, uscito dalle caverne, iniziò ad adorare ogni elemento della natura. Nel III millennio a.C. elevò il tumulo di Monte Dacoddi, che per la sua forma ricorda gli Zigurrath mesopotamici. Nello stesso periodo nacque il culto dei morti, testimoniato dai circoli tombali rinvenuti nei dintorni di Arzachena, dalle Domus de Janas e da numerose necropoli. Anche le tombe dei giganti, di periodo più tardo, sono testimonianza della presenza nell'isola della "pietà per gli estinti". La leggenda narra che i nuraghe, torri tronco-coniche della civiltà cui essi hanno dato il nome, furono il frutto dell'ingegno di Dedalo, che si fermò in Sardegna per una sosta dopo la morte del figlio. Nell'isola si contano oltre settemila nuraghe, tra i quali il più maestoso è Su Nuraxi di Barumini, dove, attorno alla torre centrale, sorse un villaggio. Anche il suono delle launeddas è il risultato dell'ingegno dei nuragici. Non lontano da Barumini è il santuario di Serri in cui fa bella mostra di sé un pozzo sacro. Dal centro Sardegna i due turisti si spostano nuovamente a nord, dove a Sassari ha luogo la cavalcata di maggio, che offre al visitatore la visione, come nelle occasioni di Sant'Efisio a Cagliari e del Redentore a Nuoro, della sfilata dei costumi tradizionali dell'isola e dei balli tipici. Da Sassari ai dintorni di Cabras, le cui coste sono "popolate" di capanne di falasco. I due giovani, saliti su un'imbarcazione, puntano verso la penisola del Sinis, all'interno della quale è ubicata Tharros, città fenicia che vide nei suoi territori la presenza dei cartaginesi prima e dei romani poi. Tra i ruderi, un tempio punico, costruzioni romane, e il tophet, utilizzato per la cremazione dei fanciulli. Un altro esempio di tophet è stato rinvenuto a Sulci, sulle rovine della quale è sorta l'attuale S. Antioco. Qui i fanciulli, offerti dai genitori, venivano sgozzati dal sacerdote. Il loro sangue era dedicato agli dei. Le ceneri, raccolte nelle urne erano il risultato della cremazione avvenuta nel tophet. La necropoli di Sulci, di periodo cartaginese, fu poi utilizzata dai romani. Nello stesso luogo, i primi cristiani diedero origine alle catacombe. La più antica città fenicia della Sardegna è Nora, dove le strade romane, le terme e i mosaici testimoniano la successiva presenza dei romani. Nell'isola, anche il periodo mediovale fu fecondo. Tra gli esempi d'architettura paleocristiana vi è la chiesa di S. Saturno, a Cagliari. Appartiene al Basso Medioevo il Castello Dell'Acqua Fredda, che ospitò Ugolino della Gherardesca. Durante la storia giudicale vennero inoltre commissionate le costruzioni di diverse chiese. Tra queste quelle di Saccargia a Codrongianus e di San Gavino a Porto Torres. Dopo aver dedicato alcune sequenze alla processione cagliaritana di S. Efisio, l'ultima parte del documentario offre la visione aerea dei medesimi luoghi oggetto del percorso finora intrapreso.