Ti sbatto in Sardegna

La Sardegna, terra povera e inaccessibile, dove spesso si verificano episodi di violenza, è sempre stata considerata da molti una terra da castigare. E' comune la minaccia "ti sbatto in Sardegna" detta al funzionario poco serio. Ma il paese di Santulussurgiu, nel Montiferru, sta dimostrato che la cultura è un'arma molto più violenta del lanciafiamme. In questo paese opera, infatti, il maestro Francesco Salis, che tiene delle lezioni per adulti nel Centro di Cultura, aperto dall'Unione Nazionale per la Lotta all'Analfabetismo. Santulussurgiu è un paese di 4000 abitanti e 600 cavalli, l'attività preponderante è la pastorizia. Le immagini mostrano un uomo in campagna vestito in costume e con la caratteristica berrita come copricapo, alcuni cavalieri corrono nelle campagne ed entrano nel paese. Il giornalista fa delle domande la maestro, che risponde sottolineando l'importanza della scuola per migliorare le condizioni della gente, ma non dev'essere astratta, si deve unire la cultura alle attività economiche. Così uomini di ogni condizione, dopo il lavoro, si recano ogni sera al Centro di Cultura, dove una ventina di volontari, collaboratori del maestro, si adoperano per aiutare la gente. Al maestro Salis è stato assegnato il premio dall'Unesco per la sua azione di bonifica sociale. Dalla scuola nacque l'idea delle cooperative, furono le donne ad iniziare le attività, producendo tappeti, hanno seguito l'esempio le maglieriste e le confezioniste. Un'operaia dice che questo è l'unico modo per poter lavorare. Le immagini mostrano le operaie al lavoro e i bei tappeti, che vengono venduti in America. Anche il mondo dei pastori non è rimasto insensibile, è stata, infatti, creata una cooperativa degli allevatori per contrastare lo strapotere dei commercianti e ridurre il prezzo della carne. Tutte queste cooperative avrebbero bisogno di un aiuto per poter continuare a vivere. L'ultima iniziativa del Centro di Cultura è il club per giovani, dove si può ascoltare musica e commentare libri e giornali. Nel corso di cultura generale, vediamo il maestro intento a leggere la lettera di un condannato a morte della Resistenza. Molto interessante è l'intervista a due pastori. Uno dice di leggere spesso in campagna, di amare la propria terra e di non voler andar via, anche se il giornalista gli dice che altrove potrebbe trovare un lavoro più remunerativo, lui dice che non è il denaro a fare la felicità dell'uomo e allevare gli animali è bello, perché si fa crescere qualcosa con le proprie mani. Spiega il fatto che in Sardegna ci siano più sequestri che nel resto d'Italia, perché nell'isola non si svaligiano le banche, come nel continente. Il boom economico, afferma un altro pastore, è la causa di molti sequestri, non tutte le persone sono oneste, molte tentano di ottenere ciò che desiderano con la violenza.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda