Sardinien - Isole

Documentario sulla Sardegna dallo sguardo tedesco.

data uscita: 2000

paese: Germania

genere: Documentario

produzione: SWR

formato: VHS

durata: 43’ 49’’

colore: COLORI

sonoro: SONORO

titoli di testa:

Un'inquadratura fissa sul mare apre il documentario della regista tedesca; lo stesso mare minaccioso dal quale, dice la voce narrante, sono giunti i dominatori e i predatori dell'isola. Dal faro di Capo Caccia, il guardiano Luigi Cretelli parla dell'importanza dei segnali per i marinai. Con le montagne sullo sfondo, pascola il gregge del pastore Gianni Congiu; sono la transumanza e il mondo dei pastori a rappresentare l'immagine dell'isola. Legato al mondo pastorale è quello dei banditi, che conduce a Lollove, piccolo villaggio disabitato presso Nuoro, un tempo temuto paese di banditi, tra i quali Raffaele Usai di cui si mostra un foto. Nelle immagini dei ruderi delle case e del piccolo cimitero compare don Mangiu, parroco di Nuoro, che parla della vita del passato nel paese. Il pastore Gianni Congiu parla delle difficoltà dell'attività pastorale. Il cartello perforato dalle pallottole all'ingresso del paese, segna l'arrivo ad Orgosolo; dopo aver attraversato il paese dei murales, interviene l'ex sindaco Antonia Maria Podda. Di nuovo i murales realizzati da Francesco Del Casino negli anni '70. Il documentario prosegue in Brabagia, lungo gli itinerari turistici del Supramonte, nelle grotte un tempo rifugio di banditi. A Oliena zia Mina spiega e mostra come si fa il pane carasau, prima pane dei pastori e ora confezionato per i turisti. Dal mare e dalle coste si penetra nuovamente nell'interno, ad Ulassai, paese natale dell'artista Maria Lai, che illustra le sue opere e parla di se stessa. Del suo paese si racconta un opera che intende conciliare il contrastato rapporto con le forme aspre della natura circostante. Dopo qualche immagine dei nuraghi, il guardiano, a Capocaccia (Alghero), illustra il funzionamento e la manutenzione del faro. Seguendo la costa orientale verso sud si arriva a Bosa, di cui si racconta il passato medievale dei Malaspina, testimoniato dal duecentesco castello, e le più note occasioni festive: il carnevale e la festa di Nostra Signora del Regno dei cieli, della quale soltanto si offrono le immagini. Il passato meno remoto di Bosa rivive nelle memorie di due anziane donne, e nelle date delle disinfestazioni col DDT impresse nei muri delle abitazioni. Olbia è invece luogo di allevamenti importanti di cozze, e centro importante per la vicinanza della Costa Smeralda, di cui si narrano le vicende che ne hanno fatto una delle più esclusive località turistiche del mondo. Non mancano gli accenni al problema degli incendi, che danneggiano importanti colture, come le querce da sughero, presentate come un'importante risorsa per l'isola. Il viaggio si conclude con l'accensione del faro di Capocaccia e il tramonto del sole sul mare.

Credits:
Kienzle Birgit (regia); Mitt Sibylle  (montaggio); Hüttenrauch Heike  (fotografia);

 

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda