I Boschi della Sardegna

Il paesaggio originario della Sardegna era ricoperto di foreste. Oggi, invece, sono evidenti i segni di un degrado progressivo, che ha impoverito il patrimonio boschivo dell'isola. Tra le sue cause vi è l'azione di sfruttamento operata dagli industriali e dagli incendi dolosi. Come afferma la voce fuori campo, si calcola che nell'ultimo secolo e mezzo, in Sardegna siano andati distrutti oltre mezzo milione d'ettari di superficie boschiva. Questo ha dato vita ad altri problemi. La mancanza di boschi grava ad esempio sulla produzione del legno e rende difficile la regolazione delle acque. Il rimboschimento, inoltre, richiede parecchi anni. Per questo scopo però, nel 1956 l'amministrazione regionale ha costituito l'Azienda per le Foreste Demaniali. Le sequenze del film documentano le operazioni di taglio degli alberi e di prelevamento della corteccia da sughero. Le querce da sughero abbondano soprattutto negli altipiani granitici, pur crescendo in ogni parte dell'isola, che produce circa il 60 % del sughero italiano. La sua produzione, la lavorazione e la commercializzazione interessano soprattutto la Gallura, dove sono sorte, come mostrano le immagini, aziende a carattere artigianale e medie aziende, che commerciano con vari paesi stranieri. Oggi il sughero comincia ad essere impiegato nell'edilizia. Il settore è tuttavia ancora povero. Per questo motivo è sorta a Tempio, per iniziativa della Regione Sardegna, la stazione sperimentale del sughero. La cittadina ospita anche gli stabilimenti per la produzione di agglomerati che fungono da isolanti termici e acustici. La grave piaga della Sardegna è tuttavia rappresentata dall'incendio dei suoi boschi. Per far fronte ad essi la Regione ha costituito squadre anti-incendi in quasi ogni paese dell'isola.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda