Oristano, la nostra cittą

Gli studenti della scuola media Alagon, ci conducono alla scoperta della loro città, Oristano. Ne descrivono le origini e i fasti del passato legati all'epoca del Giudicato D'Arborea, con i suoi illustri rappresentanti quali Mariano II, a cui si devono le importanti opere di fortificazione e difesa, Mariano IV, Brancaleone Doria ed Eleonora D'Arborea, la celebre giudicessa promulgatrice, verso la fine del XIV secolo, della "Carta de Logu", raccolta di leggi tra le più evolute dell'epoca. Del periodo giudicale non rimangono che poche tracce, se non l'imponente torre di San Cristoforo e la piccola Portixedda, vere e proprie porte fortificate per l'accesso al cuore della città. Al di là delle mura si estendevano i quartieri di "Su Brugu", abitati dai figoli e dai contadini. Non mancano inoltre, chiese di pregevole fattura architettonica e numerosi monasteri e conventi, tra i quali quello di Santa Chiara tra i più antichi in Sardegna. Nel pellegrinaggio tra le caratteristiche vie del centro storico, una sosta attenta meritano il Museo Civico con i suoi tesori di epoca nuragica, punica, romana e i retabli del '400 e del '500, e il Teatro Comunale inserito nel palazzo cinquecentesco noto come la "Casa di Eleonora". Il centro cittadino è costituito dalla Piazza Eleonora, dominata dalla grande statua della giudicessa e dall'imponente Palazzo degli Scolopi ex convento oggi adibito a sede municipale. La Via Dritta, passeggiata serale degli oristanesi, collega la piazza alla Piazza Roma, in cui sorge la torre di San Cristoforo. Poco distante si trovano altri due gioielli: la chiesa neo-classica di San Francesco e la Cattedrale Barocca di Santa Maria, edificio che nei secoli ha conosciuto numerose trasformazioni architettoniche. A conclusione del breve itinerario, gli studenti dedicano la loro attenzione alla Sartiglia, la giostra equestre legata al Carnevale, che con i suoi riti e tradizioni a metà tra il magico e il religioso costituisce da più di cinquecento anni il simbolo per eccellenza di Oristano.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Societą Umanitaria - Cineteca Sarda