A come ambiente

Nel censimento del 1864, il 44,80% del territorio della Sardegna risultava coperto da boschi e abitato da animali d'ogni specie: cervi, mufloni e cinghiali, e in cielo volavano aquile, grifoni e falchi. I boschi, di cui il film ci mostra alcune suggestive immagini, erano fonte di ricchezza per i pastori e per gli abitanti dei paesi limitrofi. Nel 1931, dopo poco più di mezzo secolo, le zone boschive erano ridotte al 31,1%. Guerra e povertà furono le maggiori cause del disboscamento. Nel 1979 i boschi si sono ridotti al 14,50%, gli animali sono diminuiti di numero, alcune specie, quali il daino, sono scomparse. Gli incendi hanno causato il degrado ambientale, distruggendo anche i boschi in via di ricostituzione. Nelle estati del 1982 e 1983 migliaia di ettari di zone boschive sono stati distrutti. Alcune persone hanno trovato la morte nel tentativo di combattere le fiamme. Anche in Sardegna si assiste, in questo periodo, alla nascita di una coscienza ecologica. L'Assessorato all'Ecologia della Provincia di Cagliari ha messo a punto un progetto per sensibilizzare sul problema degli incendi. Il lavoro è stato iniziato nel mondo della scuola. Nel 1984 è stata istituita la giornata ecologica, durante la quale sono state distribuite le copie di una pubblicazione realizzata da Francesco Putzolu. È stato bandito un concorso nelle scuole dell'obbligo sul tema della tutela ambientale. I disegni e gli elaborati migliori sono stati inviati all'Assessorato provinciale. Il film mostra i disegni più interessanti esposti in una mostra. I bambini denunciano la distruzione che i fuochi causano in Sardegna. Molti elaborati sono stati fatti sotto forma di vignetta, in cui la personificazione dell'isola è mostrata ora preoccupata, ora ridotta in cenere, ora disperata. Il documentario si chiude con le immagini di alcune classi in gita nei boschi di Seui.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda