Intervista a raggio

Il film propone un'intervista ad Andrea Raggio, esponente del Partito Comunista Italiano, per le elezioni del , nel frattempo scorrono alcune immagini delle campagne e degli abitati dell'isola. Raggio, nell'intervista, si riferisce alla passata legislatura della Democrazia Cristiana, che ha visto deluse le speranza di rinascita della Sardegna, poiché la legge 268, approvata in seguito alle molte lotte delle masse popolari, non è stata attuata, i finanziamenti non sono stati utilizzati, lasciando l'isola in una situazione di forte crisi economica. Il Partito Comunista, continua Raggio, è contrario alla centrale termonucleare e propone l'utilizzo del carbone del Sulcis. Per quanto riguarda le basi militari, si vuole ridiscutere tutte le presenze delle servitù militari. La lotta per la rinascita deve compiere un salto di qualità, è necessario passare dalle impostazioni programmatiche alla realizzazione. Il Partito Comunista, non si limita come il partito radicale a dire no, ma presenta proposte concrete per la riforma del settore agro pastorale, per l'utilizzo delle risorse minerarie, per lo sviluppo del settore chimico. Per combattere la crisi e attuare le politiche di rinascita è necessario un rilancio dell'autonomia della Regione Sarda. La Regione deve divenire più efficiente e sviluppare nuove forme di lotta. La proposta che il Partito Comunista avanza è un disegno di rinnovamento dell'economia e della società, una rinascita morale e culturale. Sono necessari sacrifici e lotte e l'impegno di tutti. I giovani devono unirsi alla classe operaia, ai lavoratori, al Partito Comunista, per costruire insieme il futuro della Sardegna. Per cambiare l'attuale disastrosa situazione dell'isola, Raggio chiede il voto per il PCI. Il film si conclude con il simbolo Comunista che campeggia sullo schermo.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda