Canti e cori della Sardegna. Biennale 1976

launeddas, un coro a tenores, lo spettacolo teatrale del regista Giancarlo Mazzoni Parliamo di miniera (in sardo e in italiano), che rievoca la vita dei minatori agli inizi del ‘900 e le vicende dello sciopero e della strage di Buggerru del 4 settembre 1904; il coro di Oliena e il gruppo teatrale La maschera di San Sperate. Quest'ultimo mette in scena una commedia in campidanese di Antonio Garau, Sa professoressa, storia delle aspirazioni di una coppia di contadini di avere una figlia laureata come garanzia di ascesa sociale, la quale però una volta laureata si dimentica di loro. La commedia è preceduta da alcune delucidazioni sui rapporti tra la condizione di subalternità culturale dei contadini e quella egemonica della cultura ufficiale, qui rappresentata dalla figura della professoressa. Le riprese di entrambe le rappresentazioni teatrali si interrompono, mentre le esibizioni dei cori e del suonatore di launeddas (questa in due parti) sono pressoché complete.

 

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Il film raccoglie cinque esibizioni di musicisti e attori sardi nell'ambito del settore "Ambiente come sociale" della Biennale di Venezia del 1976. Si tratta di riprese amatoriali di non ottima qualità, prive di commento, che spesso si interrompono prima della conclusione delle esibizioni. Nell'ordine compaiono le esibizioni di un suonatore di launeddas, un coro a tenores, lo spettacolo teatrale del regista Giancarlo Mazzoni Parliamo di miniera (in sardo e in italiano), che rievoca la vita dei minatori agli inizi del ‘900 e le vicende dello sciopero e della strage di Buggerru del 4 settembre 1904; il coro di Oliena e il gruppo teatrale La maschera di San Sperate. Quest'ultimo mette in scena una commedia in campidanese di Antonio Garau, Sa professoressa, storia delle aspirazioni di una coppia di contadini di avere una figlia laureata come garanzia di ascesa sociale, la quale però una volta laureata si dimentica di loro. La commedia è preceduta da alcune delucidazioni sui rapporti tra la condizione di subalternità culturale dei contadini e quella egemonica della cultura ufficiale, qui rappresentata dalla figura della professoressa. Le riprese di entrambe le rappresentazioni teatrali si interrompono, mentre le esibizioni dei cori e del suonatore di launeddas (questa in due parti) sono pressoché complete.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda