Il Ballo delle vedove
Il ballo delle vedove è il ballo di cura per la puntura di un insetto -spiega la voce narrante- che la tradizione popolare identifica nel mitico ragno-formica, detto s'argia. Il rituale consiste nell'esporre inizialmente il malato bendato alla fiamma, in modo da ottenere la sua purificazione. Senza poter vedere e sentire, il malato verrà poi accerchiato da nove donne che danzeranno intorno a lui cantando. È un rituale magico e propiziatorio che prosegue con l'allontanamento del malato, dagli influssi malefici, dopo essere stato accuratamente avvolto nello scialle di una vedova. Questo rituale terapeutico si differenzia da paese a paese in base allo stato civile delle donne che dovranno eseguire su ballu in gruppi di vedove o nubili in relazione alla situazione che si immagini abbia s'argia. Il filmato mostra un malato trasportato dentro un carretto, trainato da due buoi, fasciato da lenzuola bianche e arbusti, mentre risale le stradine sterrate e polverose che lo porteranno sino alla chiesa. Sdraiato al suolo e arrivate le donne pronte per il rituale che danzano e saltano sopra il suo corpo, l'uomo attende la guarigione. L'esecuzione del rito è ormai molto rara ma resta tra i rituali magici e religiosi più antichi del folclore sardo risalente alla cultura prenuragica dell'isola.