Storia di un'economia
Il film è una visione ottimistica dello sviluppo dell'isola nel dopoguerra, grazie ai soldi del piano di Rinascita. La Regione contribuisce allo sviluppo dell'industrializzazione dell'isola. Il mare, che per secoli ha causato l'isolamento della Sardegna, oggi è simbolo di progresso. E' solcato da moderne navi, che trasportano i prodotti sardi, a Olbia si coltiva il mitilo, da cui la città trae un redditizio commercio. I motopescherecci, che la Regione ha contribuito a costruire e rimodernare, pescano nel mare aperto. La conservazione del pescato avviene negli impianti frigoriferi e nelle industrie per l'inscatolamento del pesce sott'olio, sorti con i finanziamenti dell'Assessorato all'Industria. Lo zuccherificio di Oristano è un esempio di realizzazione di una politica che si propone di dar lavoro a tutti i sardi, sfruttando intelligentemente i beni dell'isola. Il sughero origina un'ampia attività industriale, anche grazie alla qualificazione della manodopera. Anche il legno viene ampiamente utilizzato nell'industria, per la produzione di mobili, dove si fonde il sapere antico con il gusto moderno. Nello stabilimento di Macomer si lavora la lana per la produzione di coperte destinate al mercato estero. L'estrazione dei minerali dal sottosuolo potenzia l'economia anche in questo settore. Alghero, meta di turismo internazionale, presenta nel suo territorio un moderno cotonificio. A Tissi e a Usini si producono mangimi, a San Gavino si lavora il piombo, a Cagliari si lavora la ghisa. Nel bacino carbonifero del Sulcis si estrae il carbone, trasportato per la lavorazione a Portovesme. La Regione ha creato l'Ente sardo di elettricità per promuovere una massiccia industrializzazione.