Il Desiderio di Ichnussa
Il documentario, che inizia con la citazione di alcuni versi di Saffo, mostra i principali riti del carnevale in Sardegna, commentati da una voce femminile fuori campo. In sottofondo, si sente il rumore del mare.
Le immagini delle feste popolari si alternano a quelle dell'attrice I-sella Orchis, che insieme al commento richiamano l'attenzione su particolari aspetti della festa.
La Sartiglia, di derivazione spagnola, rappresenta l'ultima corsa all'anello dell'isola; la regista si sofferma a mostrare la sensualità del rito della vestizione de su componidori, l'eroe enigmatico e forte che prima della corsa viene vestito dalle donne e che, durante la corsa, sembra diventare dio.
A Santu Lussurgiu, nelle festività in onore della primavera, si corre sa carrela ‘e nanti, in cui coppie di cavalieri corrono per le vie del paese sino all'imbrunire.
In Barbagia i carnevali sono legati ai riti arcaici della natura: a Ma-moiada si rappresenta lo scontro tra mamuthones e issoccadores, a Ottana tra merdules e boes, e i pastori s'imbovano.
Appare Sa filonzana, con il viso coperto da una maschera nera de-forme e nelle mani il filo e le forbici per reciderlo, a rappresentare il destino e la morte.
I carnevali tradizionali vengono presentati sotto un punto di vista non convenzionale attraverso gli stacchi sull'attrice-Ichnussa e i testi re-citati dalla voce fuori campo che, oltre a dare informazioni tecniche sui riti, ne fornisce un'interpretazione sempre attenta al corpo e alla sensualità, sino alla conclusione del documentario: «È passato tanto tempo, eppure, il desiderio...».
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