La Novena

Il filmato è l'esito di una campagna di documentazione sui novenari, feste della durata di nove giorni che si svolgono nei santuari campestri composti dalla chiesa del santo e le casette attorno (is cumbessias). Realizzato con la collaborazione di Clara Gallini, etno-antropologa che ha compiuto una vasta e completa ricerca sui novenari alla fine degli anni '60, il documentario descrive la struttura dei santuari campestri, la loro ubicazione, l'origine delle festa e le forme e modalità di organizzazione e svolgimento, sia negli aspetti religiosi e devozionali, come i pellegrinaggi e lo scioglimento del voto, sia negli aspetti laici, i momenti della socialità che si ricrea nei giorni di permanenza nel santuario. La maggior parte dei novenari ancora in corso erano attivi nelle zone interne dell'isola, e precisamente in quella fascia mediana che va dal Golfo di Oristano al Golfo di Orosei. Le riprese delle novene sono eseguite nei santuari della Madonna di Gonare, collocato su un'altura tra Orani e Sarule, dei Santi Cosma e Damiano a Mamoiada, della Madonna del Rimedio a Orosei e di San Francesco a Lula. Alternando le immagini dei diversi novenari il documentario illustra le forme comuni di svolgimento delle feste, e gli aspetti che lo caratterizzano singolarmente. La descrizione generale riguarda la funzione socializzante della novena, il suo carattere di comunità temporanea e la sua riorganizzazione nelle forme consuete della quotidianità; le immagini mostrano le attività che vi si svolgono per il suo funzionamento, come le faccende domestiche o i banchetti comuni nella corte del santuario. L'aspetto devozionale, benchè comune a tutti nella forma del voto da sciogliere come richiesta di protezione al santo, ha forme sue proprie nei diversi santuari. La madonna di Gonare è indicata come il pellegrinaggio più significativo, sia nelle modalità conclusive della festa che consistono in una scalata per giungere al santuario e partecipare alla messa, sia nei riti che lungo il percorso ne sottolineano il suo valore taumaturgico. Tra questi quelli che prevedono lungo il percorso un contatto diretto tra i devoti e i punti dove la madonna, fuggendo dall'Egitto, avrebbe trovato rifugio, secondo la leggenda popolare; e quindi la cavità dove poggiò il gomito, dove si sedette e così via. Al santuario della Madonna di Orosei ha luogo la processione, il consueto affollamento del giorno di festa e il proliferare di ex-voto da deporre o appendere nei pressi del simulacro. Infine il pranzo conclusivo, nel segno dell'abbondanza e della sazietà, e i momenti collettivi del ballo chiudono le giornate di festa, per far ritorno nei paesi e abbandonare i santuari alla solitudine del resto dell'anno.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda