Carbonia

La voce fuori campo come anche la musica di Giovanni Fusco - che insieme al discorso di Mussolini costituiscono il sonoro di questo film di propaganda - sono caratterizzate da un tono marcatamente retorico. Unica eccezione: la melodia di un canto a chitarra all'inizio del film.

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Il film si apre con la panoramica di una piana paludosa, povera di colture, dove l'unica presenza umana è un pastore ricoperto di pelli di pecora. Ma improvvisamente il tono cambia. Il 18 dicembre dell'anno XVII del calendario fascista, Mussolini è in Sardegna per dare inaugurare il più giovane comune del Regno d'Italia: Carbonia. Il discorso del duce ringrazia ed esalta la popolazione della città, con i suoi dodici mila abitanti.

Una voce fuori campo commenta le scene che seguono. Il montaggio alterna i progetti della nuovo centro minerario (descritti anche con la tecnica dell'animazione) con le immagini della città in via di realizzazione. La macchina presa mostra i nuovi giacimenti minerari e l'ampliamento di quelli già esistenti nei villaggi minerari sorti prima di Carbonia (in particolare i castelli di legname necessari all'approfondimento del pozzo). Ma Carbonia non è solo lavoro, è un nuovo paese in cui tutti possono costruirsi una famiglia, a cui è assegnato un alloggio. Un ostello ospita gli scapoli, che sono invitati a prender moglie e far figli. Ogni giorno a Carbonia arrivano nuovi immigrati, subito inseriti nel tessuto sociale. La macchina da presa ci accompagna dentro i giacimenti, con i minatori che lavorano aiutati dai più moderni macchinari: la laveria e la teleferica. Il minerale prodotto, denominato carbon-sulcis e altamente calorico, renderà l'Italia indipendente in campo energetico. Finito il lavoro i minatori "non si trascinano come esseri esausti verso un pesante riposo", ma ancora pieni di energie possono, soprattutto la Domenica, usufruire del Dopolavoro, che prevede un cinematografo e l'organizzazione di giochi sportivi. I ragazzi, dopo una settimana di scuola, giocano imitando il lavoro dei padri e le mamme pregano Santa Barbara per la protezione dei parenti minatori.

La voce fuori campo come anche la musica di Giovanni Fusco - che insieme al discorso di Mussolini costituiscono il sonoro di questo film di propaganda - sono caratterizzate da un tono marcatamente retorico. Unica eccezione: la melodia di un canto a chitarra all'inizio del film.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda