I Diavoli rossi

Sa Die de sa Sardigna del 2004 è dedicata alla Brigata Sassari. Speciale Gente di Sardegna si occupa proprio dei mitici fanti della "Brigata Sassari": I Diavoli Rossi. Il documentario ripercorre la storia della Brigata Sassari dalla prima guerra mondiale, sino ai giorni nostri, che vedono i militari impegnati nella guerra in Iraq. Il racconto storico si snocciola attraverso interviste, le parole di Emilio Lussu, immagini e giornali d'epoca. Efisio Serrenti, all'epoca presidente del Consiglio Regionale Sardegna, spiega il significato della Brigata per la Sardegna. Le parole e la musica dell'inno della Brigata Sassari sono di Luciano Sechi. I "Diavoli Rossi", così chiamati per il loro coraggio dagli austroungarici, combattono un nemico sconosciuto in una terra sconosciuta. Minatori dell'Iglesiente, abili nell'uso delle bombe, contadini del Campidano e della Nurra, che non cedono un palmo di terra, pastori del Logudoro e del nuorese, abituati a muoversi nel terreno impervio e pronti a sentire ogni minimo rumore, questi furono i gloriosi soldati della prima guerra mondiale. La brigata era una formazione interamente sarda, la lingua ufficiale era il sardo. In guerra ha inizio un sentimento di solidarietà e di appartenenza ad una nazione unica sino ad allora sconosciuto. I soldati prendono coscienza di sé, anche se muoiono per lo stato italiano. Al ritorno in patria, in un drammatico dopoguerra, si continua a parlare di politica, si formano i valori d'autonomia, si fondano i circoli d'ex combattenti, nasce il partito sardo d'azione. Giovanni Antonio Carta, ex sassarino classe 1899, ricorda in sardo logudorese alcuni momenti della guerra. Negli anni novanta, anche le donne possono arruolarsi nella Brigata Sassari. Sono presenti interviste a diversi militari: il colonnello Angelo Mura, il cappellano militare padre Mariano Asunis, il colonnello Giorgio Scarchilli, il generale Bruno Stano, il generale Giulio Fraticelli. Il documentario mostra alcuni momenti della preparazione dei soldati per la guerra in Iraq.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda