Sa Notti de s'unda

Un uomo presenta il lavoro, voluto dal comune di Sestu. Il film non è un documentario sul fiume o sull'alluvione, ma è la raccolta della memoria che di quei fatti hanno mantenuto i protagonisti di allora: le vittime e gli eroi. Franco Secci ha dettato una linea storica ben precisa, dal suo racconto si dipanano tutti gli altri racconti. Nel 1946, Sestu era un paese di neppure 5000 abitanti, alla povertà imposta dalla guerra, si è aggiunta una lunga siccità. La sera del 26 ottobre, nei ricordi degli abitanti di Sestu, si prepara un temporale simile a tanti altri, se non fosse per i forti lampi e tuoni che rischiaravano la notte. Dall'archivio si leggono i documenti del 27 ottobre 1946, inviati al prefetto e a Emilio Lussu, perché si adottino provvedimenti urgenti per i danni causati dal nubifragio che ha provocato la piena del torrente che, straripando, ha invaso il centro abitato, portando morte e distruzione. Il film ricorda la tragica vicenda, attraverso le parole dei sopravvissuti, le foto antiche che documentano la distruzione e l'eco che la stessa ebbe nei giornali. Nei racconti degli abitanti di Sestu, alcuni in lingua campidanese, la pioggia inizialmente non è abbondante, poi pian piano aumenta, va via la corrente e verso le undici il fiume inizia ad allagare le case, cogliendo tutti di sorpresa. La gente cerca riparo nei piani alti delle case, ma molte di queste crollano. Il ricordo di quella sera è impresso nella memoria, con la distruzione e i soccorsi, chi può si adopera a trarre in salvo le persone bloccate sui tetti. Molti ricordano la famiglia del sarto del paese, di cui si salvarono solo una figlia e i suoi due fratellini. La donna racconta l'accaduto e ricorda che, tratti in salvo, li portarono nel centro profughi di San Lucifero e per due giorni nessuno si curò di loro, fin quando lei non riuscì ad avvertire i parenti dell'accaduto. A chi si è salvato e ha perso tutto, è stata offerta una casa nella via 26 ottobre 1946.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda