I Pastori

Le immagini iniziali di vita pastorale introducono l'oggetto centrale del film: la questione della pastorizia in Sardegna. Essa, in ultima analisi, rimanda, dice la voce fuori campo, alla questione della terra. È infatti dalla disponibilità di quest'ultima che dipendono tutti i problemi dei pastori sardi, tra i quali la commercializzazione e la trasformazione dei prodotti zootecnici. Oggi, la vita, le abitudini, la cultura e la fierezza del pastore sardo vengono pensati in base a formule stereotipate. Su di lui "si è fatta" infatti "molta poesia". Tuttavia, la sua esistenza non è mai stata semplice. A tal proposito è sufficiente pensare alle lotte da lui intraprese, nel corso dei secoli, per la conquista di pascoli o per la creazione di aziende stabili. L'ostacolo principale alla loro formazione è stato costituito dalla frantumazione della proprietà fondiaria sarda. Le sequenze del video documentano i diversi processi di cui si compone la lavorazione casearia, a partire dalla mungitura. Il patrimonio del bestiame dell'isola vanta cifre notevoli: circa 300.000 bovini, 2.500.000 di pecore, 300.000 capre, 200.000 maiali. I prodotti della pastorizia ammontano inoltre al 35% della produzione agricola isolana. Oggi, tra i pastori sardi si è creato uno spirito associativo, dovuto anche all'intervento della Regione, che ha favorito la creazione di caseifici sociali sardi. La pastorizia isolana non soffre però solo del già citato problema della terra. Accanto ad esso vi sono, ad esempio, la necessità di un miglior sfruttamento delle risorse idriche e dei pascoli. Se la strada già percorsa è tanta, molto vi è ancora da fare. Il nuovo piano per la pastorizia predisposto dalla Regione Sardegna si rivolge all'organizzazione cooperativa del commercio dei prodotti, affinché i produttori siano presenti in ogni momento della trasformazione del latte e godano dei massimi vantaggi economici. Le sequenze mostrano ora la lavorazione casearia all'interno di un caseificio. La macchina da presa si sofferma su forme di formaggio che recano la scritta "21/5/71 Sarule". Cori in lingua sarda fanno da sottofondo musicale alle ultime inquadrature, dedicate alla tosatura delle pecore.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda