Cinema parlante

Maria lascia un messaggio nella segreteria di Alberto, ricordandogli l'estate passata assieme, parlandogli della sua passione per il cinema e di una notizia molto interessante che ha trovato in un vecchio giornale. La ragazza va a trovare l'amico e gli porta i ritagli del giornale, che parlano dell'inventore sardo del cinema sonoro. I due ragazzi guardano un servizio del tg7 sul "cinema dal muto al sonoro", mentre scorrono alcune immagini di Charlin Chaplin, si parla dell'inventore non riconosciuto del sonoro, Bachisio Fancello, nato a Dorgali, nel 1896 e deceduto ad Olbia, nel 1962. I due ragazzi vanno a Dorgali alla ricerca di notizie sull'uomo. Una donna anziana e un uomo ricostruiscono la biografia di Bachisio, in lingua sarda, sono presenti i sottotitoli in italiano. I due ragazzi vanno ad Tempio, dove incontrano i figli e le nipoti. La nipote dice che il nonno, che possiamo vedere in alcune foto d'epoca, già da ragazzo era molto intelligente, era balzato agli onori della cronaca per aver inventato una bicicletta in legno e aver percorso la strada che da Dorgali arriva a Nuoro. A Tempio, mentre faceva il militare, conobbe la moglie, Gerolama Spanu, in seguito si trasferì in città, dove aprì uno studio fotografico. Qui conobbe la sua sconfitta per il brevetto. Ebbe, infatti, una richiesta d'incontro dai fratelli Lumiere, ma Bachisio non trovò il brevetto. Sospettava che gli fosse stato sottratto da una persona molto vicina. Ritrovò i fogli la zia dell'intervistata a Dorgali dentro una cassapanca, e li riportò al padre. Le immagini mostrano i fogli del brevetto, del 12 febbraio 1924. Il figlio Giuseppe racconta che il padre cercava di spiegare la possibilità di fare il cinema parlante, ma non aveva la possibilità di sviluppare il progetto. Ester, un'altra nipote, ricorda il nonno, che chino sul tavolo, ritoccava le foto, il suo lavoro era per lei quasi una cosa magica: sotto il suo tocco le persone diventavano belle. Ugo Aramu, un tecnico proiezionista, spiega il funzionamento dell'invenzione e la perfetta sincronia d'immagine e suono. Finite le ricerche, Maria riparte in nave.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda