Comunicazioni e scambi

Navi in partenza, in arrivo, passeggeri in discesa sono l'oggetto delle prime inquadrature. Segue il commento della voce fuori campo, che spiega che in Sardegna ci sono sette porti, dieci con gli scali industriali. L'isola ha smesso da tempo d'essere un granaio di stato, come all'epoca degli antichi Romani. Essa ha risorse da scambiare, il turismo è solo una delle tante. Anche questo però, necessita d'essere programmato: la costa dovrebbe essere raccordata all'interno, sarebbe necessario vendere cultura, non folklore. Il tutto perché la Sardegna possa integrarsi all'Europa. Le immagini delle navi, dei lavori di carico e scarico delle merci al porto vengono sostituite da quelle degli aerei. Anche il piano dei loro collegamenti dovrebbe essere riorganizzato. I biglietti, per esempio, hanno costi troppo elevati. Per fare in modo che essi vengano ribassati si è avanzata una proposta: far diventare stagione turistica l'intero anno. Dalla "civiltà dell'aria" ci si sposta alla descrizione della viabilità, preceduta dalla declamazione di un verso in lingua sarda di Antonio Mura, poeta di Nuoro. Nell'isola c'è una sola superstrada, la 131, detta Carlo Felice. Lunga 300 km, essa collega il nord e il sud della Sardegna. Le altre strade sono le provinciali, antiche mulattiere mal rifatte, ghiacciate d'inverno e roventi d'estate, spesso costeggianti burroni. Le immagini della stazione di Tempio Pausania, i dipinti di Giuseppe Biasi contenuti al suo interno, danno inizio alla descrizione dei trasporti ferroviari nell'isola. Qui non vi è stata una vera e propria evoluzione delle ferrovie, motivo penalizzante per le fabbriche che si servono del trasporto su rotaie. La linea delle ferrovie statali collega solo una parte dei trasporti ferroviari della Sardegna, il resto è compito delle lente littorine della linea complementare. Tutti questi elementi segnano differenze temporali e spaziali che necessitano d'essere abbattute, affinché i sardi possano riconoscersi, attraverso il divenire della comunicazione e la correttezza degli scambi, nella "civiltà globale".

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda