Mio

Il mare e la campagna della Gallura sono i pittoreschi scenari della storia di Mio, un'orfanella di guerra destinata ad un orfanotrofio del nord Sardegna. La bambina, attraverso una voce fuori campo, racconta l'arrivo sull'isola e l'incontro con Antonio. Mio non sa parlare l'italiano, porta un cartello al collo con il suo nome. Grazie alla disponibilità e all'affetto della maestra Brigitte, riesce ad integrarsi con gli altri bambini e a imparare velocemente l'italiano. Il film racconta delicatamente la vita dell'orfanotrofio, le lezioni e i giochi, la vita in comune. Mio stringe amicizia con Rafael, il figlio di Alfredo, il maestro delle scuole elementari. Durante una passeggiata con Brigitte, Mio incontra Antonio, che è stato arrestato con l'accusa di contrabbando. Antonio, pur essendo innocente, viene perseguitato dal comune perché alla chiusura delle miniere le ha occupate con la propria famiglia. Alfredo e Brigitte, diventati amici, tentano di aiutare Antonio e i suoi figli, nonostante questo sia motivo di scandalo per il piccolo paese. Mio ama giocare con Rafael, uno dei teatri dei loro divertimenti è un nuraghe. La bambina fa giocare i bambini al funerale, io vengo dalla guerra, dice, dove sono tutti morti. Intanto Antonio evade dal carcere. Alfredo e Brigitte decidono di festeggiare insieme con i rispettivi bambini il Carnevale. Approfittando delle maschere, i due maestri aiutano Antonio a scappare a bordo della barca di Alfredo. E' notte, dopo una giornata di festa e allegria, Mio sogna di fare una passeggiata a cavallo con Rafael, i due bambini indossano i costumi sardi dei giorni di festa. L'indomani la dolce e cara Brigitte non c'è. Nell'orfanotrofio inizia un'altra epoca, la nuova maestra educa con rigore e non permette a Mio di tenere il cane nel giardino dell'orfanotrofio, nonostante le proteste e le lacrime della bambina. Anche Rafael e il padre sono costretti ad andare via. Un poliziotto li accompagna al porto. Mio indossa gli stessi vestiti del suo arrivo sull'isola, porta tutti i suoi averi in un fagotto appeso ad un bastone. Sussurra al cane che ormai lui è il suo unico amico.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda