Efis, martiri gloriosu

Nel quartiere di Stampace si dice: "A Efis gli diamo del tu perché è uno di noi, lo conosciamo da bambini e siamo cresciuti insieme"; infatti, prima di tutto, Sant'Efisio è la festa di un quartiere di Cagliari che ogni anno, il primo Maggio, rende possibile il rinnovo di un patto che la città fece con il santo nel 1656 per liberarla dalla peste. Ogni anno, da 343 anni, i devoti di Sant'Efisio allestiscono la festa dei sardi più importante e più significativa. Attraverso i racconti in cagliaritano dei "stampacini" vengono ripercorse le tappe più importanti di questa antichissima festa. Gli arciconfratelli, le confraternite, le consorelle, i guardiani e le guardiane, il sacrista maggiore, i novizi sono i gruppi che per tutto l'anno si interessano a Sant'Efisio. Per loro Sant'Efisio non si conclude il primo Maggio, ma è una devozione che si rinnova ogni giorno con le opere e le preghiere. All'aspetto folcloristico di questi ultimi 50 anni (dal 1948), causato dall'inserimento della sfilata di costumi dei paesi di tutta la Sardegna, si tenta di dare alla festa una svolta più seria che riprenda lo spirito originario. Nella processione ai gruppi folk seguono i carri: le traccas provenienti dai paesi del campidano, i miliziani, i cavalieri e infine il cocchio con Sant'Efisio e i devoti più stretti. Nel percorso che dal ponte della Scaffa, passando per Capoterra, Sarroch e Pula porta a Nora, luogo del martirio, si rivela l'anima di questa festa: nei fedeli che chiedono le grazie, nel pellegrinaggio lungo e faticoso, nell'allegra compostezza degli accompagnatori, nei rosari e nelle preghiere delle donne, nell'invocazione di aiuto scritte nei biglietti, nelle donazioni e negli ex voto che vestono il santo, nei canti degli uomini detti goccios e nel pranzo offerto ai poveri. La festa di Sant'Efisio è tutto questo ed altro ancora, negli anni cambiano le tradizioni e oggi anche la televisione fa parte di questo evento, infatti la diretta di Videolina porta la festa oltre la città di Cagliari e avvicina il santo a tutti i sardi. In questo documentario però si tenta di raccontare il Sant'Efisio dei devoti più vicini, di coloro che non rinunciarono a rinnovare il patto neanche di fronte alle bombe del '43, che vivono sant'Efisio come un vicino di casa e una guida per le cose di ogni giorno, che si commuovono vestendolo e di fronte alle dimostrazioni di affetto degli altri devoti. Lo scopo di questo documento è dunque quello di mostrarci non solo il santo più noto, ma anche quello che vive nei cuori di una comunità, e che cerca di sopravvivere alle esigenze dei tempi post-moderni. Le interviste dei devoti fanno da commento alle immagine, altre volte riportate con i suoni in presa diretta.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda