La Tecnica e il rito

Il film si apre con un prologo scritto in cui viene riportata la storia di Attila secondo l'interpretazione datane dallo storico Prisco. Nato intorno al 400 d.C., egli avrebbe trascorso la sua adolescenza a Ravenna, capitale dell'Impero d'Occidente, per divenire, intorno ai trent'anni, re degli Unni, avendo ucciso il fratello Bleda. Lo scopo dichiarato della fiction è dare un'interpretazione differente della figura di Attila rispetto a quella offertaci dagli storici.

Ritornato presso la tribù degli Unni dopo aver studiato presso la capitale dell'impero, Attila viene fermato da un soldato romano che, ligio agli ordini, lo fa colpire da una freccia, avendo egli osato impossessarsi della spada di Marte, simbolo del potere presso la sua tribù, e tentato l'oltrepassamento del confine senza esserne autorizzato. Riavutosi miracolosamente dalla ferita, Attila fa uccidere il soldato e la sua famiglia, quindi incontra un gruppo d'amici a lui fedeli. Il futuro "flagello di Dio" espone i suoi piani ai compagni: egli vuole combattere contro l'Impero servendosi del loro aiuto. Chiede quindi loro una fiducia illimitata e, per mezzo del fido Massimo, elimina coloro che dissentono dai suoi metodi pur concordando con le finalità. Ritenendosi pronto alla realizzazione del suo scopo, Attila incontra il fratello Bleda, ancora re degli Unni e futuro successore di Valentiniano III, imperatore d'Occidente. Dopo il discorso condotto dal portavoce del sovrano ai seguaci di Attila, quest'ultimo ammette d'aver perduto contro il fratello, "il nostro tempo", afferma rivolgendosi agli amici, "non è ancora venuto". Li invita dunque a divenire schiavi di Bleda. Presa in mano la spada di Marte, Attila fa atto di sottomissione di fronte al fratello restituendogliela. Bleda decide allora di donare una delle sue mogli ad Attila. Quest'ultimo si dà la morte dopo aver ucciso la donna, così tutti i suoi fedelissimi decidono di lasciarsi morire per annegamento. Quasi per miracolo, Attila si rialza dal letto funebre e, dopo aver contemplato i cadaveri di coloro che non hanno avuto fede in lui, dichiara che egli sarà il dominatore di tutti i popoli. Il film è pregno di riti, che in alcune sequenze predominano sulla tecnica militare.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda