Banditi nel Sinis

Il film inizia con l'inquadratura del golfo del Sinis cui segue un breve dialogo tra l'ispettore Calappia e la nipotina Valentina. L'uomo cammina con l'ausilio di stampelle perché rimasto invalido durante l'agguato tesogli dieci anni prima dal bandito Pietro Porcu, alias Pedro Dinamite. La storia si articola attraverso un flashback nel quale l'ispettore ricorda le vicende che lo videro protagonista durante i tentativi fatti per rinchiudere in galera il Dinamite e i suoi due compagni. Altro membro della banda è Katia, sorella di Pietro Porcu, spacciatrice di droga assieme al fratello più piccolo Geremia. Le battute tra i personaggi si avvalgono dell'uso di espressioni in lingua sarda e, più spesso, di sardismi. Sotto consiglio di Katia, il Dinamite e i suoi compagni progettano e mettono in atto il sequestro di una ragazza, figlia di un imprenditore di Cagliari, che ha una villa a San Giovanni di Sinis. La giovane sequestrata viene notata da un pastorello che in seguito viene ucciso. Tuttavia, l'ispettore Calappia riesce a rintracciare i banditi e a liberare la ragazza. Tutti i componenti della banda moriranno, compreso Pedro Dinamite. Quest'ultimo viene ucciso dal fratello del ragazzino morto per sua mano. Nell'agguato rimane ferito l'ispettore Calappia, il quale morirà dieci anni dopo ucciso da un colpo di pistola di un altro malvivente.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda