Oro nero

Il film di propaganda fascista è ambientato nelle miniere del Sulcis, nella Sardegna meridionale. Il film è diviso in due parti, la prima è ambientata a Bacu Abis, la seconda nella nuova città di Carbonia. A Bacu Abis un allagamento nella miniera provoca molti morti. Marta, la figlia di un minatore morto nell'incidente, viene data momentaneamente in affidamento a Grazia, la locandiera della miniera, in attesa d'essere accettata nell'orfanotrofio. Nella locanda, la bambina fa amicizia con Nicola, figlio di Pietro, il minatore più anziano e ben voluto da tutti. Nicola mostra a Marta il suo rifugio segreto, la grotta del re della montagna. Una festa propone i balli sardi in costume, non accompagnati dalla musica sarda. In questa parte del film si parla della lotta inconcludente dei minatori per evitare la chiusura delle miniere, a causa della mancanza di carbone. Gli sforzi dei minatori, che grazie ad un accordo raggiunto da Pietro con i padroni della miniera, hanno deciso di lavorare gratis sino a quando troveranno il carbone, si rivelano inutili. C'è un solo minatore socialista, dipinto come sfaticato, attacca brighe, detestato da tutti, è l'unico che dà fastidio a Grazia e non rispetta gli anziani. Grazia muore investita dal carrello per il trasporto del minerale, gettando tutti nella disperazione, ma soprattutto Marco, il marinaio, che le ha chiesto di sposarlo. Nel frattempo, Marta va a vivere dalle suore. Da Bacu Abis a Carbonia oggi, afferma la scritta con cui inizia la seconda parte del film. Tutto è armonioso e allegro nella nuova città, si lavora in una nuova miniera di carbone, i minatori hanno un ottimo rapporto con gli ingegneri gentili e comprensivi della miniera, si organizza il dopolavoro. Marta, ormai adulta, è la nuova maestra di Carbonia. Al suo arrivo in città, incontra Nicola, diventato caposquadra in miniera. Il ragazzo, non ha mai dimenticato l'amica, è innamorato di lei e vorrebbe sposarla, ma la donna decide di sposare Marini, l'ingegnere della miniera. Nicola quasi impazzisce per il dolore. Durante un incidente nella galleria della vecchia miniera, nonostante Nicola abbia capito che l'ingegnere le ha sottratto l'amata, gli presta soccorso. Nicola è ferito gravemente, trasportato nella grotta che da bambino chiamava del re della montagna, muore tra le braccia del padre e di Marta.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda