Pietre come figure

La Sardegna riassume, spesso nel giro di pochi kilometri, gli aspetti più suggestivi e contrastanti delle bellezze della natura. Una natura selvaggia che deposita ovunque, quasi a rappresentare la propria forza, segni inconsueti in forma figurata. La roccia dell'Orso di Palau è una di queste sagome bizzarre, modellata dal vento e dall'erosione del mare. In essa si identificano i contrafforti dello scenario gallurese. In alcune piazze, la pietra ha assunto il valore della statuaria, è proprio la gente comune a recuperare le strutture che la natura ha creato. I murales di Orgosolo sono l'espressione di una nuova cultura, che ha radici nel sentimento e nella coscienza popolare. L'artigianato sardo ha una forte componente artistica. Gli intagliatori del legno sviluppano e approfondiscono il linguaggio della scultura, senza cedere alla retorica. Addossate alle domus de janas, troviamo spesso case abitate. Le pietre sono le protagoniste del paesaggio storico e archeologico della Sardegna, i nuraghi dominano le campagne. Il complesso nuragico di Barumini, di cui il documentario fornisce una esaustiva spiegazione, è tappa obbligata per il viaggiatore attento. Il silenzio dei nuraghi si trasforma in musica nelle feste, che ripropongono i colori e i costumi dei diversi paesi. Dai significati profondi è il Carnevale di Mamoiada, le maschere de sos mamutones e sos issocadores, rappresenterebbero la rievocazione della guerra con i moros o lo sbarco delle genti africane inviate da Genserico in Sardegna. Anche il ballo tondo ha un valore comunicativo. La sua forma originale risale all'epoca nuragica. La sua staticità contrasta con le manifestazioni orgiastiche dei popoli primitivi. Il ballo consiste nel movimento pacato e meccanico dei piedi, mentre il corpo dei ballerini resta fermo. Mamoiada è solo uno dei punti di riferimento tra le tante feste sarde. E' un paese che ha raggiunto la coesione tra la storia e il presente, base dell'autentico sviluppo culturale. 

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda