Giostra ad Oristano

Per anni la figura del pastore sardo è stata l'immagine della Sardegna. Oggi si registra un calo di pregiudizi, una diversa attenzione non solo per le bellezze naturali, ma anche per gli aspetti della cultura e della storia dell'isola. Nei musei si possono trovare gli strumenti per conoscere la cultura sarda dai gioielli in filigrana, ai cestini adornati di figure, agli arnesi e attrezzi delle case contadine, agli abiti finemente ricamati. La cultura si può anche assaporare dal vivo, nelle molte feste che si svolgono nell'isola. Il carnevale di Mamoiada propone le sue antiche maschere di mamutones e issocadores e il classico ballo tondo. Nella bassa valle del Tirso si trova Oristano, antica capitale del Giudicato D'Arborea. Il duomo, costruito nel XIII secolo, è un gioiello del rinascimento arcaico sardo; non molto distante, si trova la basilica di Santa Giusta, nel borgo omonimo. Nella laguna, si trovano i ruderi della città di Tharros. Nella penisola del Sinis le meraviglie storiche e archeologiche si alternano alle bellezze naturali. Nello stagno le originarie barche erano fatte di giungo e canne di palude, per non disturbare gli abitanti dello stagno. A Cabras si produce un vino unico, la vernaccia conservata nelle botti di rovere. Il profumo di mandorle, lo si può assaporare oltre che nel vino, anche nei dolci. Il carnevale di Oristano è la Sartiglia, l'antica giostra equestre d'epoca giudicale. La maschera della mitologia greca si coniuga con i costumi del Cinquecento. La vestizione de su componidori, deus ex machina della festa, è un rito invariato nei secoli, compiuto con gesti antichi e precisi dalle ragazze vestite con il costume di Oristano. La maschera trasforma il capocorsa in un essere misterioso, che non può più poggiare piede in terra. Su componidori apre la giostra in via Mazzini, dove tutti i cavalieri mascherati tenteranno, a galoppo sfrenato, di centrare con la spada la stella sospesa al filo. L'allegoria allude al compimento dell'atto sessuale, con la relativa metafora di fertilità per la natura.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda