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Dov'è la casa del mio amico
Abbas Kiarostami

N° associato: 6010 Formato VHS


 

Copia nn originale

VHS (80 min.) ; col.

((abstract))

DOV' E' LA CASA DEL MIO AMICO TRAMA: Si può fare un film di un'ora e mezzo sulla restituzione di un quaderno a un compagno di scuola che per sbaglio un ragazzino del villaggio di Koker ha messo nella propria cartella? È il film – il suo 1° lungometraggio in 35 mm a colori – che fece conoscere in Europa (3° premio a Locarno 1989) l'iraniano Kiarostami (1940), regista dal 1970. A livello realistico, è una parabola sul bisogno di comunicazione, di rapporto con il prossimo, di cambiare un ordine vecchio con un ordine nuovo: “Con ostinazione Ahmad buca il muro di incomprensione profonda che divide il mondo dell'infanzia dal mondo adulto” (E. Imparato). A una lettura di 2° grado, più metaforica, si arriva attraverso la traduzione esatta del titolo (Dov'è la dimora dell'Amico?), verso del poeta iraniano Sohrab Sepehri. Ahmad e Nemattzadeh sono compagni di scuola e di banco, non amici. Ahmad non sa nemmeno dove abita il compagno. Perché quando finalmente lo trova, non entra, torna a casa, fa il suo compito e lo ricopia sul quaderno, ingannando così il maestro? Sa che non può rendere il quaderno tale e quale al suo proprietario? Comprende, a due passi dal fiore della solitudine, che non avrà mai risposta alla domanda: dov'è la dimora dell'Amico? (Che è uno dei nomi del profeta). Quello di Kiarostami che pur si ferma sulla soglia del simbolico è anche un film mistico: il fascino della semplicità.

1 Copia

Collocazione: Solo consultazione

 


 
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