Solo su questo sito

Roma - Berlino - Tokyo. Terrore dal cielo
puntata della trasmissione televisiva "La Grande Storia".- Italia : RAI, 2011.

N° associato: 14869 Formato DVD


 

Registrazione dalla TV (Rai 3)

Italia : Società Umanitaria, 2015.

DVD (110') ; b/n. e col.

((abstract))

ROMA - BERLINO - TOKYO "La Grande Storia" racconta il terrore disceso dal cielo negli anni forse più terribili degli ultimi secoli: fra il 1939 e il 1945. Lo racconta dal punto di vista delle tre potenze dell’Asse Roma-Berlino-Tokyo. RO-BER-TO lo chiamavano orgogliosamente in Italia! La drammatica alleanza di cui l’Italia faceva parte. Un terrore però che è stato molto diverso per ciascuna delle tre Potenze. Si comincia con la Germania e "Le armi segrete del Fuhrer". Hitler è convinto che solo la costruzione di nuove armi di potenza devastante, potrà dare al Terzo Reich certezza di vittoria. Gli scienziati tedeschi mettono il loro sapere al servizio del Führer per progettare ordigni portentosi, strumenti di morte dai nomi agghiaccianti: la macchina a uranio, le "armi della vendetta", la "bomba disgregatrice", oggi le definiremmo "armi di distruzione di massa". Segue il Giappone. La guerra del Pacifico spinge i "figli del Sol Levante" a contendersi all’ultimo sangue con gli Stati Uniti ogni isola, ogni costa, ogni scoglio. Dal cielo arriva un’arma atroce e inaudita: l’arma umana. Sono i kamikaze, pronti all’estremo sacrificio per la patria e per l’onore. Piloti suicidi che si schiantano a migliaia sulla flotta americana: sono gli ultimi samurai. La risposta degli Stati Uniti arriva, ancora una volta, dal cielo: una bomba misteriosa e sconosciuta, devastante e definitiva, la bomba atomica, l’orrore nucleare. Nel film-documento il racconto di due ufficiali comandanti di una truppa kamikaze e le drammatiche parole dell’ultimo samurai, arresosi nel 1972, dopo aver vissuto ben 27 anni nascosto nella giungla di un’isola del Pacifico, convinto che la guerra infuriasse ancora, alle prese giorno dopo giorno con la sua solitaria battaglia contro gli americani. "Il mio unico rammarico è che non sono riuscito a morire." Dichiara. E infine l’Italia. Durante la seconda guerra mondiale, la storia del terrore nei cieli italiani è stata soprattutto la storia degli uomini, delle donne e dei bambini che per 1.714 interminabili giorni hanno vissuto l’incubo dei bombardamenti aerei. Un massacro, uno scempio per le città: da Torino a Foggia, da Napoli a Grosseto, da Milano a Bari. 64.354 i morti accertati, il 93%, quasi 60.000, i civili. Il film-documento, attraverso la voce dei diretti protagonisti - all’epoca bambini di appena pochi anni - racconta alcuni di questi bombardamenti. Le parole dei testimoni evocano la paura, l’attesa nei rifugi, le preghiere, la violenza delle esplosioni, i corpi massacrati, l’incubo della morte dal cielo. Tra gli altri viene ricordato il bombardamento di Bari, dove viene colpita una nave carica di iprite, un gas mortale e fuori legge, che si disperde in tutta l’area portuale e nei quartieri della Bari vecchia. Due milligrammi in un litro d’aria sono sufficienti a causare la morte in pochissimi minuti. Le immagini mostrano il macabro ripescaggio di centinaia di corpi smembrati nelle acque del porto, cui seguirà un tragico silenzio. Per più di trent’anni nessuno verrà a conoscenza del terribile segreto dell’iprite di Bari. E poi il bombardamento di Gorla un quartiere alla periferia di Milano: è il 20 ottobre 1944, una squadriglia americana sbaglia rotta, non raggiunge l’obiettivo prefissato, ma cinicamente, e senza alcuno scrupolo, decide di liberarsi del carico. Una potentissima bomba colpisce un bersaglio a caso: una scuola elementare. Muoiono 184 bambini e 19 maestre. Racconta piangendo uno dei pochi sopravvissuti alla strage, ancora traumatizzato dopo oltre sessant’anni da quell’evento:"Io di notte non riuscivo a dormire. Vedevo i morti, vedevo i morti che scendevano giù dal muro, pezzi di carne, il sangue che colava dappertutto. Ancora adesso, quando scendo in cantina, non riesco a andarci, perché quando mi si spegne la luce la devo accendere, perché mi vengono dei brividi tremendi, come se fossi ancora sepolto sotto quelle macerie."

1 Copia

RACCOGLITORE 15 (97): La copia è consultabile esclusivamente in sede

 


 
Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda