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Underground
Regia : Emir Kusturica.- Francia ;
Germania ;
Ungheria ;
Jugoslavia ;
Cecoslovacchia ;
Bulgaria, 1995.

N° associato: 11551 Formato DVD


 

Italia : Società Umanitaria, 2011.

DVD (172') ; col.

Abstract: Scheda Morandini

Underground = Underground Fr.-Germ.-Ung.-Iug.-Cecosl.-Bulg. 1995 REGIA: Emir Kusturica ATTORI: Miki Manojlovic; Lazar Ristovski; Marjana Jokovic; Slavko Stimac; Ernest Stötzner; Srdan Todorovic; Milena Pavlovic; Bata Stojkovic; Bora Todorovic; Davor Dujmovic GENERE: Comm. DURATA: 185' CRITICA: 5 PUBBLICO: 3 Nel 1941, dopo il primo raid aereo tedesco su Belgrado, comincia l'ascesa del compagno Marko (M. Manojlovic), partigiano, trafficante e borsanerista. In due anni lui e il suo impetuoso amico Blacky (L. Ristovski) accumulano una fortuna e la fama di eroi della resistenza finché convincono il loro clan a rifugiarsi in un sotterraneo e a fabbricare armi e altri prodotti per il mercato nero. Ci rimangono per quindici anni perché, con la complicità dell'attrice Natalija (M. Jokovic), Marko fa credere a tutti che la guerra continua, e intanto diventa un pilastro del regime socialista di Tito. L'inganno dura fino al 1961, e nel trentennio successivo muoiono di morte violenta Natalija, Marko, l'innocente suo fratello Ivan (S. Stimac) e Jovan (B. Todorovic), figlio di Blacky, l'unico sopravvissuto che, tornato nel sotterraneo, sbuca attraverso un tunnel sul Danubio dove ritrova tutte le persone scomparse che ha conosciuto: è un'isoletta che va alla deriva sul fiume. È difficile stringere in una definizione di genere un grande film visionario come il 5° lungometraggio del bosniaco E. Kusturica (1954). Hanno speso molti aggettivi per definirlo: picaresco, eccessivo, ridondante, straordinario, smisurato, vitalissimo, incandescente, barocco, sensualissimo, metaforico, allegorico. Si scrisse che fa pensare a Alice nel paese delle meraviglie riscritto da Kafka, con Hyeronimus Bosch come scenografo e Francis Bacon direttore della fotografia. Sarebbero pertinenti anche i rimandi al realismo fantastico della narrativa latino-americana, alla pittura naïve di Chagall, al cinema di Tarkovskij e Welles, per non dire di Vigo o di Visconti, esplicitamente citati. È una tragicommedia musicale con le musiche tzigane di Goran Bregovic che di un racconto straripante di feste nuziali, riti collettivi e baccanali sono il filo conduttore e gli danno il ritmo. "C'era una volta un paese..." è il sottotitolo. La Iugoslavia, naturalmente. Kusturica dice che non è un film nostalgico, ma un necrologio. Forse il Paese di cui ha cercato di raccontare 40 anni di storia non è mai esistito. Underground è il sogno di un incubo, quello della Storia e del suo tempo sporco. Palma d'oro a Cannes 1995 dove fu presentato come film della Comunità Europea.

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